(Concadirame di Rovigo, 1776 – Rovigo, 1849)
"Organaro di Stanghella, di cui si conosce l’organo fatto per la chiesa di Montagnana nel 1837; nel 1838 fece l’organo di Massa Fiscaglia (Ferrara); la sua officina fu rilevata poi dai suoi allievi i fratelli Pugina".
(da Renato Lunelli, STUDI E DOCUMENTI DI STORIA ORGANARIA VENETA, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1973)
Non da Stanghella risulta provenire il protagonista di queste brevi note, bensì da Rovigo, con il cui territorio mantenne per tutti gli anni della sua vita intensi rapporti di lavoro. Occasionalmente, la sua famiglia si trasferì a Stanghella nel padovano nel 1799, per rimanervi all’incirca quarantotto anni sino al 1847.
Giuseppe era il primogenito degli otto figli di una famiglia relativamente benestante, proprietaria di terreni ed altri beni. L’agiatezza economica famigliare gli consentì di dedicarsi all’arte della costruzione degli organi con un impegno del tutto occasionale, deciso unicamente dal proprio interesse per i vari aspetti tecnici e pratici di questo plurisecolare mestiere, curandone ogni dettaglio senza obblighi di scadenze o imposizioni che non fossero quelle derivanti dalla sua personale passione per questo strumento musicale di origini antichissime.
Circa la sua specifica formazione di "organaro", occorre rifarsi agli insegnamenti profusi per ogni dove di uno dei più illustri fabbricanti d’organi dell’epoca, l’estense naturalizzato veneziano Gaetano Callido, il cui grande numero di strumenti distribuiti nel territorio padovano ed in particolare in prossimità di Stanghella (Boara e Vescovana prima, Ospedaletto Euganeo successivamente) certamente contribuì ad influenzare il gusto e le scelte del nostro "possidente terriero e organaro per diletto".
Gli strumenti usciti dal cuore e dalle mani di Giuseppe Cipriani risultano collocati nelle chiese di Concadirame di Rovigo (1820), Madonna del Pilastrello di Lendinara di Rovigo (1830), Chiesa di Santa Giustina di Pernumia (1831), Duomo di Rovigo (1832), Duomo di Montagnana di Padova (1837), chiesa di Massa Fiscaglia di Ferrara (1838), Arcidiaconale di Agordo di Belluno (1841), Chiesa dei Gesuiti di Ferrara. L’elenco di per sé non è esaustivo, poiché le notizie sulla vita e l’opera di questo singolare artista sono in effetti assai scarne, nonostante le ricerche approfondite del Dott. Milo Buson, al quale si deve il primo studio importante sul personaggio, culminato nella sua tesi di laurea presso l’Università "Cà Foscari" di Venezia nel 2001, dal titolo Giuseppe Cipriani, biografia e opera di un organaro dilettante. A Milo Buson va dunque il ringraziamento più sentito per aver messo a disposizione questo suo lavoro, dal quale sono tratte le notizie qui riportate.
Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Primo manuale di Risposta,
dettaglio del registro Corno Inglese 16' Soprani.
Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Primo manuale di Risposta,
comandi a pomello dei registri, lato sinistro.
Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Secondo manuale di Grand'organo, comandi dei registri con manette ad incastro, lato destro.
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Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Primo manuale di Risposta, registri di Flauto 8' Soprani
(fila posteriore) e Corno Inglese 16' Soprani (fila anteriore).
Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Vista d'insieme del canneggio del Primo manuale di Risposta:
in prima fila il registro di Tromboncini.
Organo Giuseppe Cipriani op. XV - Cartiglio
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Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Vista della consolle delle due tastiere manuali.
Organo Giuseppe Cipriani op. XV
Dettaglio dei Tromboncini, primo manuale di Risposta.
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